Visualizzazioni totali

mercoledì 6 maggio 2009

Riconosciamo i nostri profeti e camminiamo con loro

Centro Balducci di Zugliano, 18 Giugno 2008
Sala "mons. Luigi Petris"

Riconosciamo i nostri profeti e camminiamo con loro
Il Centro Balduzzi ricorda pre Toni Bellina...
con particolare attenzione ai libri:
"De profundis" e "La fatica di essere preti"
Interventi in ordine di entrata...
Pierluigi Di Piazza - responsabile del Centro "E. Balducci"
pre Romano Michelotti - gruppo di Glesie Furlane
Roberto Iacovissi - giornalista e scrittore
Gianni Bellinetti - curatore della versione italiana del "De Profundis" - Dal Profondo
Marino Plazzotta - curatore della versione italiana del libro "La fatica di essere preti"
Cristina Benedetti - Letture
Proiezione di un video inedito su pre Toni Bellina a cura di Marino Plazzotta

Il Centro " E. Balducci" da tempo avverte l'esigenza di vivere e di invitare a vivere un momento di riflessione profonda nella memoria viva dell'uomo e del prete, dell'insegnamento di pre Toni Bellina.
     Presente alla consacrazione a prete di don Pierluigi Di Piazza, responsabile del Centro, gli inviò il giorno successivo, il 19 ottobre 1975, una lettera di significato profondo e illuminante sul modo di essere prete: asservito o libero, al servizio o coinvolto dal potere, concludendo: "e cumò rangjti", cioè scegli.
     Pre Toni osservava a Pierluigi forse un'eccessiva attenzione al mondo, a scapito forse del Friuli, e Pierluigi gli rispondeva che nel sostegno reciproco all'attenzione al Friuli e insieme al Pianeta il procedere sarebbe stato profondo e significativo, rapportando appunto la comunità locale alle comunità di tutta la Terra.
     Pre Toni ha vissuto e comunicato in modo straordinario la sua umanità, la sua fede inquieta e profonda, la sapienza del cuore, l'amore al popolo friulano e alla sua lingua; ha compiuto l'ammirevole impresa di traduzione della Bibbia in lingua friulana, ha riflettuto e comunicato sull'amore e sul dolore, sulla libertà, sulla schiavitù, sull'autonomia e sulla responsabilità personale e comunitaria, su una Chiesa del Vangelo che si fa popolo e si libera dai legami con il potere economico, politico, militare.
     Perché il suo ricordo vivo al Centro Balducci? Per la verità da lui cercata e proclamata; per la libertà vissuta a caro prezzo; per la fede inquieta, interrogante, affidata al Mistero di Dio, riferita al Vangelo di Gesù, per la sua lettura della storia alla luce della Parola profetica del Vangelo, dalla parte dei poveri, dei colpiti, degli scartati, degli ultimi, degli umili; per il suo radicamento nella Chiesa come comunità di fede: profetica, libera, umile, accogliente; per l'incarnazione nella storia.
     Vi invitiamo a vivere questo incontro di riflessione e di assunzione di responsabilità nel continuare a vivere questi suoi insegnamenti.

Fonte: http://www.natisone.it/gnovis/archivio/nuove0830.htm

Nessun commento: